Risposta biochimica precoce ad Acido Ursodesossicolico e prognosi a lungo termine della cirrosi biliare primaria


La risposta biochimica all’Acido Ursodesossicolico ( UDCA; Ursacol ) nella cirrosi biliare primaria è un forte predittore di esito a lungo termine e facilita quindi la rapida identificazione dei pazienti che necessitano di nuovi approcci terapeutici.

Sono stati studiati numerosi criteri predittivi dell'esito del trattamento in base alla risposta biochimica all’Acido Ursodesossicolico a 1 anno.
Si è cercato di determinare se una risposta biochimica precoce a 3 o 6 mesi possa identificare nel modo più efficiente i pazienti a rischio di esito sfavorevole, come definito da decesso epato-correlato, trapianto di fegato e complicanze della cirrosi.

Sono stati analizzati i dati raccolti in maniera prospettica di 187 pazienti con un follow-up medio di 5.8 anni ( range 1.3-14 anni ).

I tassi di sopravvivenza senza esito sfavorevole a 5 anni e 10 anni sono stati pari a 86% e 63%.

Durante la terapia con Acido Ursodesossicolico, i parametri epatici di laboratorio hanno mostrato il miglioramento più importante nei primi 3 mesi ( P minore di 0.0001 ) e poi sono rimasti relativamente stabili nei mesi successivi.

La definizioni di Parigi, Barcellona, Toronto e Ehime, ma non la definizione di Rotterdam, applicate a 3, 6 e 12 mesi hanno discriminato in modo significativo i pazienti in termini di esiti a lungo termine.

Rispetto alle risposte biochimiche valutate dopo 1 anno di terapia con Acido Ursodesossicolico, le risposte biochimiche al terzo mese hanno dimostrato un maggiore valore predittivo positivo, ma più basso valore predittivo negativo e un aumento del rapporto di verosimiglianza negativo per tutte le definizioni; le risposte biochimiche al sesto mese hanno mostrato maggiore o uguale valore predittivo positivo e negativo e inferiore rapporto di verosimiglianza negativo per tutte le definizioni.

In conclusione, per i criteri precedentemente pubblicati, le risposte biochimiche al sesto mese possono essere utilizzate al posto di quelle dopo 1 anno di terapia con Acido Ursodesossicolico.
I risultati giustificano una più rapida identificazione dei pazienti che necessitano di nuovi approcci terapeutici. ( Xagena2013 )

Zhang LN et al, Hepatology 2013; 58: 264-272

Gastro2013 Farma2013


Indietro

Altri articoli

Ocaliva, il cui principio attivo è l'Acido Obeticolico, è impiegato per il trattamento dei pazienti adulti affetti da una malattia...


L'Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ) ha emesso un alert per il possibile rischio...


L'obiettivo di una meta-analisi è stato quello di confrontare l'incidenza della formazione di calcoli biliari, la successiva malattia biliare e...


L'Acido Ursodesossicolico ( Ursobil ) è comunemente usato per trattare la colestasi intraepatica della gravidanza, ma il suo studio più...


La rapida perdita di peso è un importante fattore di rischio per la formazione di calcoli biliari di colesterolo. Di...


Uno studio ha valutato l'efficacia e la sicurezza a lungo termine dell'Acido Obeticolico ( Ocaliva ) per i pazienti con...


L'Acido Obeticolico ( Ocaliva ) ha prodotto effetti antifibrotici in modo dose-dipendente in un ampio studio prospettico di pazienti...


La steatoepatite non-alcolica ( NASH ) è un tipo comune di malattia epatica cronica che può portare alla cirrosi. L'Acido...


La colestasi intraepatica della gravidanza, caratterizzata da prurito materno e aumento delle concentrazioni sieriche di acido biliare, è associata a...


L'ittiosi congenita recessiva autosomica ( ARCI ) è un gruppo eterogeneo di disturbi causati da difetti nelle vie di segnalazione...